Duane Hanson (Alexandria, 17 gennaio 1925 - Boca Raton, 6
gennaio 1996) fu uno scultore americano che all'inizio degli anni Settanta
divenne un punto di rifermento dell'intera corrente artistica
dell'Iperrealismo. All'artista venne l'idea di creare sculture a grandezza
naturale con resine sintetiche e fibra di vetro, questi materiali tecnologici
gli hanno permesso di raggiungere notevoli dimensioni dell'opera d'arte e una
notevole cura del dettaglio: si racconta che sia accaduto più volte che dei
visitatori scambiarono le sue opere d'arte per delle persone vere, in carne e
ossa.
Da un punto di vista tematico Hanson si ricollega alla
corrente della Pop Art, criticando la banalità della routine giornaliera e la
società consumistica americana che in quegli anni prendeva forma, incarnandosi
nei supermercati e nelle attività di massa.
Il senso dell'opera d'arte per Hanson è che questa, data la
sua estrema somiglianza con la realtà, induce lo spettatore a riconoscersi
negli oggetti ritratti, ovvero la massa di consumatori americani. Quando ci si
trova davanti a una delle sculture di Hanson si ha la convinzione di trovarsi
di fronte a un vero essere umano, questa è la sensazione che si prova, ad
esempio, davanti alla celebre "Housewife" (1970). Opera d'arte in cui
viene ritratta una donna in un momento privato di totale relax, in una
posizione trasandata e scomposta: sono proprio i dettagli più piccoli e
semplici a indurre lo spettatore a dubitare di essere davanti a una statua.
Per concludere, voglio sottolineare come la poetica e il
senso dell'arte di Hanson, abbiamo potuto trovare una realizzazione fisica solo
grazie a materiali tecnologici innovativi quali la resina sintetica, senza la
quale non sarebbe potuto stato possibile raggiungere quel livello di dettaglio
e realismo, tale da permettere la totale immedesimazione dello spettatore negli
oggetti realizzati da Hanson.
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